In questo articolo parliamo di:
Attività: chi resta aperto e chi deve chiudere
Partiamo dalle attività e negozi: chi deve rimanere aperto in quanto servizio essenziale e chi, invece, dovrà chiudere? Si parla di servizi essenziali che nello specifico vengono inquadrati nei seguenti:
Alimentari: Nessuna chiusura per supermercati, discount, ipermercati, negozi di alimentari. Saranno invece chiusi negozi non specifici che, oltre al cibo, vendono anche giocattoli e abbigliamento.
Farmacie e parafarmacie: Saranno ancora garantite la produzione, il trasporto e l’acquisto di medicinali. Restano aperte farmacie e parafarmacie.
Edicole e tabaccai: Prosegue produzione e la vendita dei giornali partendo dal diritto dei cittadini di essere informati in questo momento (malgrado il fatto che in molti prediligano l’informazione online): edicole e tabaccai continuano ad essere aperti, ma con l’obbligo di accesso a una sola persona per volta.
Trasporti: Saranno garantiti anche i trasporti ferroviari di persone e merci, quello di passeggeri in aree urbane ed exrtaurbane, i taxi, il noleggio di auto con conducente, il trasporto di merci su gomma, il trasporto marittimo e quello aereo (pur con le problematiche legate alle tante cancellazioni per mancanza di passeggeri).
Aziende strategiche: una definizione vaga che ha portato un po’ di confusione. La bozza del decreto è ancora in fase di studio e prevede una serie di voci. Si parla di coltivazioni agricole, la pesca, l’industria alimentare e delle bevande, la fabbricazione di tessuti, quella di materie plastiche, di gomma, carta, alluminio e prodotti chimici, la raffinazione del petrolio, la fabbricazione di prodotti elettromedicali, di forniture mediche e dentistiche, la fornitura di energia, gas, aria condizionata, la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, l’installazione e la riparazione di impianti idraulici, di riscaldamento e di condizionamento dell’aria.
Nuovi divieti
Per quanto riguarda i divieti, anche qui ci sono novità che vanno a rafforzare le misure già intraprese nelle scorse settimane con particolare riferimento ad alcuni territori. Si parla di:
- divieto di assembramento di più di due persone nei luoghi pubblici e sanzioni in caso di non rispetto fino a 5 mila euro;
- monitoraggio clinico degli operatori sanitari prima dell’inizio del turno di lavoro;
- sospensione dell’attività degli uffici pubblici e dei soggetti privati che svolgono attività amministrative, fatta salva l’erogazione dei servizi essenziali e di pubblica utilità;
- sospensione delle attività artigianali non legate alle emergenze o alle filiere essenziali;
- sospensione di tutti i mercati settimanali scoperti;
- sospensione delle attività inerenti ai servizi alla persona;
- chiusura delle attività degli studi professionali salvo quelle relative ai servizi indifferibili e urgenti o sottoposti a termini di scadenza;
- chiusura di tutte le strutture ricettive ad esclusione di quelle legate alla gestione dell’emergenza. Gli ospiti già presenti dovranno lasciare le strutture entro le 72 ore successive all’entrata in vigore dell’ordinanza;
- fermo delle attività nei cantieri edili, esclusi quelli per le ristrutturazioni sanitarie, ospedaliere ed emergenziali, oltre a quelli stradali, autostradali e ferroviari;
- chiusura dei distributori automatici cosiddetti ‘h24’ che distribuiscono bevande e alimenti confezionati;
- divieto di praticare sport e attività motorie svolte all’aperto, anche singolarmente.
Previsto inoltre il blocco totale del gioco, dal Gratta e vinci al Lotto, negli esercizi abituali, compresi quelli ai quali si poteva partecipare online (non si parla ovviamente di gioco online in generale, i cui numeri sono invece in crescita)
Lombardia e Piemonte
Veniamo a Lombardia e Piemonte, dove la stretta è più forte. In Lombardia l’ordinanza raccomanda ai gestori di supermercati, farmacie, luoghi di lavoro, a partire dalle strutture sanitarie e ospedaliere, di “provvedere alla rilevazione della temperatura corporea“. Stop poi a sport anche da soli, ai mercati cittadini, ai cantieri ed agli studi professionali.
In Piemonte invece vietato assembramento di più di due persone nei luoghi pubblici; ingresso negli esercizi commerciali sarà limitato a un solo componente per famiglia; chiusura di uffici pubblici e gli studi professionali.
Da segnalare che nelle ultime ore anche la Calabria ha previsto misure di emergenza: la governatrice Jole Santelli ha firmato una ordinanza che prevede con decorrenza immediata e fino al 3 aprile “il divieto di ogni spostamento delle persone fisiche in entrata e in uscita dal territorio regionale. Si potrà entrare o uscire dalla Calabria solo per spostamenti derivanti da comprovate esigenze lavorative legate all’offerta di servizi essenziali oppure per gravi motivi di salute. Ai trasgressori si applica la misura immediata della quarantena obbligatoria per 14 giorni”.