Bari: università cerca giornalista ma non giovane
A tal proposito è singolare un fatto di cronaca accaduto a Bari; l’ Università del luogo era in cerca di un giornalista per il proprio ufficio stampa ed aveva pubblicato un bando di concorso per la selezione che prevedeva una consulenza annuale, eventualmente rinnovabile. L’importo complessivo annuo è di euro 21.515,63 lordi, vale a dire circa 18.000 netti come spiegato nel bando stesso.
Scorrendo tra le voci, tuttavia, appare una una richiesta piuttosto inusuale per un concorso da giornalista. Per essere ammessi alla selezione infatti, è richiesta l’iscrizione all’Ordine dei Giornalisti da almeno 25 anni. Fatto piuttosto curioso anche perché, facendo un rapido conto, il bando è rivolto esclusivamente a giornalisti di 50 anni ed oltre di età.
La selezione per partecipare al concorso, inoltre, è stata bandita lo scorso 15 Dicembre ed il termine ultimo per presentare la domanda sarà il 27 Dicembre, esattamente nel periodo a cavallo delle feste natalizie. Il bando di assunzione è sembrato talmente singolare che ha spinto l’ Assostampa della Puglia (l’ Associazione Regionale di Stampa) ad intervenire con un comunicato.
Reazione dell’ Associazione Regionale Stampa della Puglia:
“L’Associazione della Stampa di Puglia segnala la singolarità, – si legge nel comunicato – oltre che la possibile illegittimità, del bando pubblicato dall’Università di Bari per la selezione di un giornalista cui affidare una consulenza annuale per l’ufficio stampa. Per presentare domanda agli aspiranti vengono infatti concessi dieci giorni, che scadono proprio a Natale. Ma ancor più singolare, se non proprio sospetto, è uno dei requisiti per la partecipazione: l’iscrizione all’Ordine dei giornalisti da almeno venticinque anni. Considerato che neppure per l’ accesso alle magistrature superiori dello Stato è previsto un requisito cosi’ restrittivo, in questo caso la previsione appare del tutto ingiustificata, vista anche la natura del contratto”.
Il comunicato si chiude quindi con l’auspicio di un intervento del rettore dell’ateneo per consentire la più ampia partecipazione possibile alla selezione per il concorso da giornalista, che dovrà essere “chiara e trasparente”. Auspicio cui, naturalmente, ci agiungiamo anche noi.
Staremo a vedere come andrà a finire la vicenda che abbiamo voluto segnalare lasciando libero ciascuno di tirare le somme; certo è che, chi sostiene che l’Italia non sia un paese per giovani, forse non ha tutti i torti.