In questo articolo parliamo di:
Famiglie italiane e povertà:
E la necessità di soddisfdare i bisogni primari trova spesso appagamento in questo mercato: gioielli, orologi, monete e preziosi di vario genere venduti per pagare bollette, cambiali, fare la spesa.
Secondo un rapporto Censis/2009 infatti oltre il 30% delle famiglie italiane risulta essere in difficoltà nel coprire quelle che vengono definite spese quotidiane ed essenziali, così come sono in aumento del 5,2% le insolvenze con assegni, cambiali e tratte che non vengono onorate. Per quel che riguarda quest’ ultimo dato, va segnalato che Roma è in cima alla lista con il più alto numero di assegni scoperti. Il 12% delle famiglie risulta in arretrato con le bollette, l’11,2% non ha avuto i soldi per coprire le spese mediche proprio mentre i farmaci in vendita nelle farmacie e parafarmacie hanno subito un rincaro considerevole.
Il Boom dei Compro Oro a Roma:
Fatta questa doverosa premessa risulta più facile capire l’aumento vertiginoso dei negozi compro oro ed inquadrare questo fenomeno nella sua giusta collocazione, circoscriverlo in un naturale ambito legato a doppio filo con l’aumento della crisi che spinge la gente a ricorrere ad ogni tipo di espediente per fare cassa. Per le strade di Roma proliferano nelle vetrine cartelli che pubblicizzano l’acquisto di oro, offrono condizioni vantaggiose, pagano subito ed in contanti; sono sempre di più e spesso prendono il posto propio di negozi che hanno dovuto chiudere per la crisi.
Girando per il centro se ne vedono numerosi, in sequenza, spesso a pochi metri l’uno dall’altro, talvolta in punti strategici; come nel caso della zona di Campo dei Fiori, dove vetrine con cartelli “compro oro” continuano a spuntare come funghi proprio nei paragi del Monte dei Pegni che, come raccontato in un precedente articolo (Una mattina al Monte dei Pegni) dalle pagine del nostro giornale, rappresenta un altro snodo cruciale per chi ha impellente bisogno di liquidità.
Non solo nelle periferie:
Da via dei Giubbonari passando per via dell’Arco del Monte, vicolo degli Specchi, piazza del Monte della Pietà, proprio in prossimità del Monte dei Pegni, è un continuo susseguirsi di cartelli con la medesima scritta e di gente che entra ed esce dalle porte con doppio vetro blindato; gente di ogni tipo, ragazzi, adulti, pensionati, chi alle prime armi chi invece è ormai un assiduo frequentatore, a pochi passi da una delle piazze più belle ed in vista della città, a ridosso degli eleganti ristoranti affollati dai turisti, nelle strade dove nel Rinascimento nacque e proliferò il commercio urbano di Roma presieduto dall’emergente classe borghese.
Qui, come anche in molti altri punti della città, periferie incluse, cresce e si nutre questa sorta di microcosmo di persone in difficoltà, quasi un universo parallelo ed invisibile che deve fare i conti con il bisogno, un mondo a tinte fosche, certamente variegato, ma con un’ unica costante rappresentata dall’impellenza: quella di dover necessariamente vendere qualcosa.