Il crollo del prezzo dell’oro:
Negli ultimi 3 anni le aziende operanti nel settore e presenti in Italia sono calate da 35mila a 22 mila; il fatturato medio è andato a dimezzarsi e migliaia di posti di lavoro sono andati in fumo.
Tra le motivazioni di questa crisi, oltre a quelle sopra elencate, c’è anche il prezzo dell’oro che è in forte flessione. Nelle ultime settimane, causa una serie di congiunture internazionali, il valore dell’oro ha toccato i minimi storici arrivando a meno di 1.100 dollari l’oncia: fino a 5 anni fa il valore era di1.900 dollari l’oncia.
Una svalutazione consistente che ha dato un forte scossone al mercato e ha spiazzato chi, fino ad oggi, era sempre stato abituato a vedere l’oro come bene rifugio per eccellenza.
Sfiducia vero i compro oro:
Un’altra ragione della crisi dei compro oro è data dalla sfiducia. Un po’ per il proliferare in Italia di punti vendita non sempre affidabili, un po’ per lo stato psicologico che accompagna chi vende i propri oggetti preziosi e che porta il cliente a percepire l’operatore come una figura ostile, fatto sta che anche l’aspetto psicologico ha avuto la sua parte.
Da questo punto di vista, nel tempo hanno fatto strada anche in questo mercato una serie di franchising, i cui marchi erano facilmente riconoscibili, per tentare di infondere fiducia al cliente. Proprio come accade per altri settori, dai supermercati all’abbigliamento, si è assistito alla diffusione di queste ‘catene’ di compro oro che hanno dovuto tentare di specializzarsi sempre più aggiungendo altri servizi per restare a galla.
Adesso, con la crisi che ha investito anche il loro settore, riuscire a offrire servizi nuovi e personalizzati per il cliente sarà più che mai utile per sopravvivere.