Lavoratori domestici in Italia: in calo e sempre meno stranieri
L’Istat ha tracciato un quadro dei lavoratori domestici in Italia; il risultato è stato un mix di fattori già noti ed altri assolutamente nuovi. In linea di massima l’identikit del lavoratore domestico è donna tra i 40 e i 55 anni con una retribuzione media annua che si ferma quasi sempre a poche migliaia di euro.
In generale a causa della crisi questa figura è calata a livello numerico negli ultimi anni; a fronte di ciò, ed ecco la notizia nuova dalla quale siamo partiti, aumentano le lavoratrici italiane.
Secondo il rapporto Inps relativo al 2015, nello corso anno gli italiani impiegati nelle faccende domestiche o a curare anziani e malati sono stati circa 214mila. Vale a dire, in aumento del 4,23% rispetto al 2014. Al contempo i lavoratori stranieri sono diminuiti, sempre nel 2015, del 4,16%.
Chi sono colf e badanti che lavorano in Italia
In linea generale, pur se in calo i lavoratori domestici di nazionalità straniera restano comunque al primo posto per presenze in Italia. Sono quasi il 76% del totale, provenienti soprattutto dall’est Europa.
Con riferimento alle italiane, ad essere aumentato è il dato relativo alle badanti; le badanti di nazionalità italiana sono il 13%. In generale il numero totale di questa tipologia di lavoratrici è aumentato del 2,2%.
Parlando di colf invece, il loro numero totale in Italia è diminuito di oltre il 5%; in controtendenza le colf italiane, che invece crescono dello 0,3%. Dal punto di vista territoriale la Lombardia è la regione con il maggior numero di lavoratori domestici; segue il Lazio, l’Emilia Romagna e la Toscana.
Per informazioni tecniche, tutte le procedure relative alle pratiche burocratiche per lavori domestici sono reperibili sul sito dell’Inps.