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Numeri sui senzatetto in Italia:
Entrando nello specifico di questi numeri, sul totale dei senzatetto presenti in Italia circa 6 su 10 (il 59,4%) sono stranieri: le cittadinanze più rappresentate sono la rumena (11,5%), la marocchina (9,1%) e la tunisina (5,7%). Di questi 50 mila senzatetto in Italia, la maggior parte vive al Nord (58,5%), il 90% circa è di sesso maschile, il 57,9% ha meno di 45 anni, i due terzi hanno la licenza media inferiore e il 72,9% ha dichiarato di vivere da solo.
Solo il 28,3% lavora (occupazioni per lo più a bassa qualifica, a termine o saltuario) e lo fa, mediamente, 13 giorni al mese per poco meno di 350 euro. La maggior parte viceversa (il 53,4%) non lavora e riceve aiuti in denaro da parenti, amici e volontariato.
Venendo alla condizione di homeless ed a come questa si palesa, il 61,9% delle persone senza dimora è finito in strada dopo aver perso un lavoro stabile, mentre il 59,5% dopo essersi separato dal coniuge o dai figli; mediamente le persone senza fissa dimora censite dichiarano di trovarsi in questa condizione da 2,5 anni. Due terzi circa degli intervistati prima di finire per strada vivevano nella propria casa, mentre solo il 7,5% non ne ha mai avuta una.
Da segnalare come quello della mensa sia il servizio più utilizzato: l’89,4% delle persone intervistate ha utilizzato una mensa nell’ultimo anno, il 71,2% l’accoglienza notturna, il 63,1% il servizio docce e igiene personale. Il 45% si è rivolto ai servizi per l’impiego. Fenomeno, quello delle mense, cui avevamo dato ampio spazio dalle pagine del nostro giornale girando nelle mense Caritas di Roma.
L’ Unione Europea non vuole più i senzatetto nelle strade:
Ultimo dato interessante e da sottolineare in riferimento all’indagine presentata, è quello relativo alle difficoltà riscontrate da alcuni degli intervistati: circa il 10% delle persone senza dimora ha infatti avuto difficoltà ad interagire con i rilevatori e non è stato in grado di rispondere all’intervista. I motivi sono legati a limitazioni fisiche o disabilità e problemi di dipendenza (76% dei casi); e nel restante numero (1/4 degli intervistati) a difficoltà dovute alla ridotta conoscenza della lingua.
Questi i dati relativi al fenomeno degli homeless (o senzatetto) in Italia: uno dei più degradanti esempi di esclusione sociale e povertà causato spesso da una combinazione di molteplici fattori sociali, personali ed economici e che porta a disagi altrettanto molteplici, da quelli materiali a quelli psicologici e fisici (Isolamento sociale: la mia vita da clochard).
Ricordiamo che nel 2008 il Parlamento Europeo aveva approvato una dichiarazione scritta nella quale si auspicava la fine dell’homelessness (fenomeno dell’ homeless) per le strade d’Europa entro il 2015: per raggiungere tale obiettivo si invitava a sviluppare strategie comprendenti il supporto finanziario, la creazione e il buon funzionamento dei servizi sociali, occupazione, salute e welfare. Il 2015 non è poi così lontano ed il raggiungimento dell’obiettivo sembra ancora utopistico.