Cosa sono le buste arancioni:
Lettere di colore arancione che conterranno la simulazione del futuro assegno di pensione accompagnato dalla data di uscita dal lavoro. Aspetti delicati per tutti i lavoratori e che nell’ultimo periodo stanno causando diversi malcontenti.
L’Inps ha voluto informare i lavoratori sulla loro situazione finanziaria futura proprio per dare la possibilità, a chi può farlo, di integrare la propria situazione con una pensione privata.
Una situazione momentanea perchè, come noto, a breve potrebbero esserci novità dal governo in tema di flessibilità in uscita. Il tutto nel contesto di quella riforma del settore che da anni si attende.
Quella dell’Inps sarà una proiezione standard basata quindi su alcune costanti quali crescita di Pil e stipendio dell’1,5%, senza alcuna interruzione lavorativa.
Invio della buste e utenti telematici:
L’annuncio dell’invio delle buste arancioni è arrivato direttamente dal presidente dell’Inps Tito Boeri in un tweet; le prime 150mila buste saranno inviate in tutta Italia, senza distinzione territoriale.
Nessun progetto pilota quindi. Un invio casuale che non terrà conto nemmeno di età o professione e che riguarderà solo iscritti all’istituto che non sono digitalizzati, e quindi possono essere raggiungibili solo in questo modo.
L’Inps ha già consentito da tempo, a chi ha un account attivo sul suo portale, di accedere a diversi servizi telematici tra i quali proprio il calcolo della pensione. La versione cartacea è quindi rivolta a chi non è ancora digitalizzato.
Questo perchè, come lo stesso presidente Boeri ha evidenziato, sono purtroppo ancora pochi gli italiani che utilizzano la rete per informarsi sui sistemi pensionistici; il che porta ad una sostanziale ignoranza sul tema pensioni.
In particolare tra i giovani. Che forse vedono la pensione come un miraggio e, di conseguenza, non approfondiscono la materia.