Come richiedere il rimborso
I consumatori che hanno visto quindi recapitarsi bollette con aumenti tariffari non consentiti dal decreto Aiuti-bis del 2022 possono inviare un reclamo al proprio fornitore entro 40 giorni dalla data di ricezione della bolletta con l’aumento. A partire da quel momento il fornitore stesso avrà 30 giorni di tempo per rispondere al reclamo: se non lo farà, il cliente potrà presentare un ricorso al giudice.
Nel caso in cui l’operatore non dovesse rispondere, l’utente avrebbe anche la possibilità di rivolgersi direttamente all’ARERA, ovvero l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, che potrà intervenire offrendo una procedura di conciliazione gratuita.
Come nasce il rimborso delle bollette
Da ricordare che la questione del rimborso delle bollette nasce dalle sanzioni per oltre 15 milioni di euro che l’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha deciso per 6 sei operatori dell’energia, i quali avevano agito non correttamente andando a modificare in modo unilaterale i contratti con i propri clienti, ritoccando al rialzo le tariffe di luce o gas.
Tutto ciò ha avuto un evidente impatto sul costo delle bollette per molti consumatori partendo dal fatto che si tratta di una pratica che il governo stesso aveva bloccato con un divieto entrato in vigore il 10 agosto 2022 e che si è protratto fino al 30 giugno 2023. Una situazione che si è abbattuta sui consumatori finale, in un momento tra l’altro molto complicato come questo che si sta attraversando, visto l’ormai imminente passaggio dal mercato tutelato al mercato libero dell’energia.