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Caro – benzina? Arrivano i distributori no logo e comunali

Sale senza sosta il prezzo della benzina: gli italiani al rientro dalle vacanze hanno dovuto scontrarsi con l’ennesima notizia dura da digerire per le proprie tasche. Che poi, andando a vedere, è una duplice notizia: perché oltre al costante aumento del prezzo dei carburanti, cosa ormai acclarata, in contemporanea si registra anche la fine degli sconti applicati durante tutto il periodo estivo, iniziativa che aveva dato un po’ di respiro ai portafogli dei consumatori.
La benzina viaggia ormai sulla soglia dei 2 euro al litro (spesso anche oltre), il diesel una volta visto come sinonimo di risparmio si conferma di poco sotto quelle cifre. Un salasso considerevole per gli italiani (già alle prese con aumenti su più fronti) che ha provocato la reazione di diverse associazioni di consumatori.
Con i carburanti che hanno raggiunto queste cifre e con le tasche dei cittadini sempre più alleggerite da varie tasse e spese, secondo le ultime notizie i cittadini si stanno orientando sempre più verso i distributori no logo, le cosiddette pompe bianche.

 

Ricordiamo che i distributori no logo sono stazioni di servizio indipendenti che non fanno parte del circuito delle compagnie di distribuzione di carburante più note; in sostanza si tratta di piccoli imprenditori che si riforniscono all’ingrosso (potendo quindi richiedere poi un prezzo più basso) e che operano in modo indipendente rispetto ai grandi marchi non dovendo sostenere i costi di licenza e promozione.
In Italia le no logo (o pompe bianche) furono introdotte a seguito della liberalizzazione del settore nel 2008 che andò a modificare il regolamento della vendita di carburanti dando la possibilità di aprire un distributore previa semplice richiesta alle Autorità competenti quali Comune, Provincia, Regione (naturalmente sempre in accordo con le leggi nazionali e regionali).
Attualmente sono circa 400 le pompe no logo presenti sul nostro territorio che offrono prezzi vantaggiosi per combattere il caro benzina; a proposito del quale occorre ricordare che, secondo una recente indagine dall’Ufficio studi della Cgia di Mestre ottenuta mettendo a confronto il prezzo alla pompa e il peso della tassazione della benzina e del gasolio per autotrazione dei Paesi appartenenti all’area dell’euro, l’Italia è il paese che paga le tasse più alte su benzina e gasolio. Il motivo di questo ‘record’ sarebbe da attribuire, cosa ormai risaputa, al peso delle accise e dell’imposta sul valore aggiunto.

 

Pompe bianche e no logo: come scegliere?

Tornando alle pompe bianche, è il caso di ricordare che non tutte offrono buoni margini di risparmio: secondo la Federconsumatori ad esempio “Non tutte le pompe presenti sul territorio sono davvero ‘bianche’ e non tutte sono convenienti. La maggior parte appartiene a piccole catene che non hanno interesse a proporre sconti esagerati. Altro discorso le pompe ‘no logo’, circa 400 in Italia, comprese quelle della grande distribuzione marcata Carrefour, Conad e Auchan. Queste offrono prezzi più convenienti”.
In sostanza bisogna saper scegliere ed orientarsi su queste circa 400 pompe no logo presenti in Italia e che offrono effettivamente un vantaggio economico rispetto ai distributori di grandi marchi:  il risparmio presso questi distributori può essere di circa  8 – 10 centesimi al litro. Ecco l’elenco completo delle pompe bianche aggiornato a luglio 2012.

 

Distributori comunali:

Nel frattempo la notizia curiosa arriva nientemeno che da alcuni Comuni, i quali sono corsi ai ripari contro il caro benzina aprendo proprie stazioni di rifornimento low cost; a gestirle, il municipio stesso. Succede a Pollica, piccolo paese del salernitano (noto per la figura di Angelo Vassallo, il sindaco pescatore ucciso nel 2010) nel quale a distribuire la benzina sono gli stessi dipendenti comunali; a Pizzoferato in provincia di Chieti e a Cortino, provincia di Teramo (in questi 2 casi gli sconti sono solo per i residenti). In sostanza si tratta di pompe bianche estremamente convenienti gestite direttamente dai Comuni i quali acquistano il carburante per poi venderlo al dettaglio con un ricarico sufficiente a coprire i costi di gestione.
Come si vede quindi, si cerca di ingegnarsi per far fronte al caro benzina: il tutto in attesa (forse sarebbe meglio dire nella speranza) di ulteriori offerte e promozioni delle grandi compagnie petrolifere che, da quanto dichiarato, dovrebbero arrivare anche durante l’inverno.
D’altra parte analizzando i primi 5 mesi del 2012, secondo elaborazioni del Centro Studi GL vi sarebbe stato un abbassamento dei livelli di consumi di benzina e diesel del 10,3% a fronte di un aumento del 21% dei prezzi: in sostanza, i prezzi dei carburanti sono schizzati in alto e come conseguenza sono diminuiti i consumi.
Con i prezzi attuali che vedono la benzina oltre i 2 euro c’è da scommettere che, se non verranno adottato contromisure quali promozioni ed offerte, i consumi continueranno a calare.

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Giornalista scomodo - "L'unico dovere di un giornalista è scrivere quello che vede..."

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