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Banche online ed emergenza Coronavirus

Siamo in emergenza totale e la situazione delicata che si sta vivendo per il Coronavirus ha spinto anche gli istituti bancari ad intraprendere misure eccezionali: le filiali restano di base chiuse, si opera su appuntamento per situazioni particolari mentre continua ad essere garantito (e non potrebbe essere altrimenti) il servizio di prelievo dai bancomat.
Gli stessi istituti bancari hanno invitato i cittadini a fare ricorso ad operazioni tramite banca online; ovviamente sempre con il rischio che in molti non siano in grado di ovviare alle operazioni, si pensi soprattutto ai più anziani che non sono avvezzi all’utilizzo delle tecnologie multimediali.
Per questa categoria di persona resta salvo l’invito a telefonare in banca per richiedere consigli su come risolvere i problemi: ovviamente nel caso di istituti chiusi si deve prendere contatto con il servizio clienti.

Le banche online

Ormai tutti gli istituti bancari consentono di eseguire operazioni tramite la banca online: si parla di home banking, gestione del proprio conto corrente da remoto, quindi direttamente online. Per utilizzare questo servizio è necessario accedere ad un ambiente web tramite nome utente e password: una volta eseguita questa operazione è possibile controllare il proprio conto, l’elenco dei movimenti, inviare e ricevere bonifici, F24, pagare tasse, effettuare ricariche.
Un mondo che si è ampliato enormemente grazie alla liberalizzazione del settore: se fino a qualche anno fa c’erano sul mercato solo i colossi noti (da Unicredit ad Intesa Sanpaolo passando per Bnl e via via le altre banche note, comprese anche le banche popolari territoriali), ultimamente si sta assistendo alla nascita di altri soggetti che offrono servizi online. L’home banking per l’appunto.
Si parla di nuovi soggetti dietro ai quali, spesso e volentieri, si celano comunque le banche più note; si pensi ad esempio a Clarisbanca, il cui nome è Home Mobile Banking e che è un servizio offerto da Veneto Banca come si può leggere su questo articolo su Clarisbanca realizzato da webeconomia.it.

Home banking in Italia: dati sull’uso

I dati parlano chiaro: secondo il Report e-banking 2019 riferiti proprio alla diffusione del servizi bancari via internet, l’Italia è un po’ indietro in materia di diffusione dell’home banking. I dati sono relativi al 2018 e vedono il 34% degli italiani fare ricorso a questo servizio. Il tutto a fronte di un livello di penetrazione che in Europa è del 54%, quindi 20 punti percentuali in più di media europea rispetto al nostro paese.
Probabilmente c’è ancora poca fiducia su questi servizi: ci si metta poi anche il fatto che quella italiana è una delle popolazioni più anziane del continente e che anche l’uso generico della rete segna dati più bassi rispetto alla media europea.

Come usare l’home banking in sicurezza

Parlando di sicurezza per uso home banking ovviamente ci sono buone pratiche che è bene osservare: prima di tutto evitare di connettersi quando non si è a casa, magari agganciandosi a qualche Wi fi open. Assicurarsi poi che l’indirizzo che si sta digitando sia corretto, visto che in rete girano purtroppo molte truffe che ruotano sulla capacità di replicare quasi fedelmente siti di grandi soggetti (si pensi alle Poste ad esempio) andando così ad ingannare l’utente, come avevamo già testimoniato in una nostra inchiesta (leggi: le truffe dei siti clone).
La navigazione deve essere sempre in Ssl, quindi con url https (si trova l’icona con il simbolo del lucchettino). Ricordarsi poi di modificare periodicamente i dati di accesso. La banca deve poi fornire chiavetta per far si che ogni transazione sia preceduta da inserimento di codice unico, generato in quel preciso momento e quindi non ripetibile.

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Giornalista scomodo - "L'unico dovere di un giornalista è scrivere quello che vede..."

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