Riaprono i concessionari ma le immatricolazioni non salgono
Riapertura dei concessionari e ripresa, anche se parziale, della circolazione in Italia; queste le novità di maggio. Che non hanno sortito gli effetti sperati. Una difficoltà che a questo punto rischia di diventare strutturale ingolfando il settore in modo definitivo.
Ovviamente il lock down imposto e durato due mesi è terminato da poco, questo va detto: tuttavia non ci si può nascondere che le aspettative per la riapertura del mercato delle auto erano un po’ più alte, ci si aspettavano numeri complicati ma, forse, non così tanto.
Le proiezioni sono alquanto nere, se i numeri dovessero restare così si arriverebbe a fine anno con un numero di macchine vendute non superiore alle 950mila per un calo del fatturato, rispetto al 2019, di 17,5 miliardi. Una vera mazzata per il settore delle auto, da sempre traino dell’economia in Italia. Il tutto sempre in attesa di provvedimenti del Governo per far ripartire il settore.
In attesa di provvedimenti nessuno compra macchine oggi
Il che è paradossalmente un’arma a doppio taglio: perché si è in attesa di provvedimenti per dare una spinta al settore, misure più volte dichiarate nelle ultime settimane ma ancora non concretizzate. In un contesto come questo è chiaro che nessuno si spinge a comprare un’auto oggi, sapendo che, magari, tra qualche mese potrebbero esserci incentivi differenti.
Ecco allora che si assiste al tipico discorso del gatto che si morde la coda; le macchine vendute sono legate a strette necessità, con riferimento a modelli che offrono anche garanzie di mantenimento di valore e di rivendita futura. City car, comode e possibilmente economiche, come nel caso delle Smart, sono quelle che vanno per la maggiore; voli pindarici non sono concessi, o almeno non è questo il momento. Meglio aspettare tempi migliori.