L’amianto negli edifici pubblici:
“Sul fronte dello smaltimento di amianto ci sono troppe ditte che operano nell’illegalità” ha affermato ancora il presidente Parlati “come denotano le innumerevoli micro-discariche abusive. E’ importante avviare un lavoro comune per informare i cittadini, rendere noto l’elenco delle ditte autorizzate per evitare le truffe, ma anche per chiedere informazioni sul previsto telerilevamento delle coperture in eternit e sull’indagine epidemiologica per i rischi dell’esposizione alla fibra killer.”
Ricordiamo che l’amianto è un materiale molto comune utilizzato fino agli anni ’80 in diversi campi dell’ edilizia e non solo; dalla miscela per produrne cemento (eternit) all’utilizzo per coibentare edifici e navi fino all’impiego edile per tetti, tegole, canne fumarie ed altro. il suo utilizzo è divenuto fuori legge in Italia dal 1992 con una apposita legge (n. 257/ 92) che ne stabilisce anche le procedure per la dismissione.
Nel corso degli anni sono state molte le malattie professionali correlate all’ amianto e riconosciute tali dallo stesso Inail, la maggior parte delle quali riscontrate in zone coincidenti con cantieri navali o con fabbriche di cemento – amianto.
Per questo motivo, secondo Legambiente, è indispensabile concludere il censimento amianto nel Lazio, compresi i siti dimessi ed i grandi impianti industriali, e realizzare gli impianti di smaltimento per contrastare le illegalità. Sono migliaia i casi segnalati dai cittadini di tutto il Lazio al numero gratuito messo a disposizione dall’Osservatorio ambiente e legalità sui quali Legambiente ha attivato opportune verifiche; tra le denunce arrivate, anche quella di alcune mamme di bambini della scuola Anna Magnani di Roma che segnalano la presenza di cassoni per l’acqua in eternit.