martedì, 17 Luglio 2012 - 9:42
Aldrovandi: petizione per una legge contro tortura di Stato
Oggi 17 luglio sarebbe stato il compleanno di Federico Aldrovandi, lo studente ferrarese ucciso a 18 anni la notte del 25 settembre 2005 da quattro poliziotti (leggi: Il caso Aldrovandi): al riguardo proprio pochi giorni fa ovvero il 21 giugno, la Corte di Cassazione ha reso definitiva la condanna a 3 anni e 6 mesi di reclusione per omicidio colposo di Federico Aldrovandi ai quattro poliziotti Paolo Forlani, Monica Segatto, Enzo Pontani e Luca Pollastri.
Ebbene in occasione di quello che sarebbe stato il venticinquesimo compleanno di Federico, la mamma Patrizia Moretti ha lanciato un appello cui volentieri aderiamo:
“I poliziotti condannati per aver picchiato e ucciso mio figlio 18enne Federico Aldrovandi non andranno in carcere e sono ancora in servizio. C’è un solo modo per evitare ad altre madri quello che ho dovuto soffrire io: adottare in Italia una legge contro la tortura.
La morte di mio figlio non è un’eccezione: diversi abusi e omicidi commessi dalle forze dell’ordine rimangono impuniti. Ma finalmente possiamo fare qualcosa: alcuni parlamentari si sono uniti al mio appello disperato e hanno chiesto di adottare subito una legge contro la tortura che punirebbe i poliziotti che si macchiano di questi crimini. Per portare a casa il risultato però hanno bisogno di tutti noi.
Oggi è il compleanno di mio figlio e vorrei onorare la sua memoria con il vostro aiuto: insieme possiamo superare le vergognose resistenze ai vertici delle forze dell’ordine e battere gli oppositori che faranno di tutto per affossare la proposta. Ma dobbiamo farlo prima che il Parlamento vada in ferie! Vi chiedo di firmare la petizione per una legge forte che spazzi via l’impunità di stato in Italia e di dirlo a tutti – la consegnerò direttamente nelle mani del Ministro dell’Interno non appena avremo raggiunto le 100.000 firme.”
La petizione della madre di Federico Aldrovandi:
Questo il testo dell’ appello lanciato nelle scorse ore dalle pagine di Avaaz, la nota comunità online che si mobilita in campagne urgenti per rispondere alle crisi in corso in qualunque parte del mondo: quello richiesto nell’ appello lanciato dalla madre si Federico in sostanza, è una legge contro la tortura per non consentire agli agenti che commettono reati gravi di essere al di sopra della legge. Ecco il testo della lettera ai ministri:
“Vi chiediamo di adottare immediatamente una legge forte contro la tortura che garantisca che gli agenti delle forze dell’ordine che commettono reati gravi non siano più al di sopra della legge e non possano più restare in servizio. Tutti gli agenti impegnati in operazioni di ordine pubblico dovrebbero essere identificabili. E’ ora di rispettare la Convenzione Onu contro la tortura e di mettere fine all’impunità di stato, restituendo giustizia alle vittime di tortura e di altri crimini odiosi.”