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Prezzi di affitto per studenti fuori sede:
In generale, infatti, il prezzo di affitto di una stanza singola nella zona universitaria di Roma può arrivare anche fino a 600 euro mensili e a 450 euro per un posto letto in camera doppia: prezzi decisamente proibitivi che in molti casi arrivano a precludere l’opportunità di studio per chi non ha la possibilità economica di far fronte a tali spese.
Unitamente a questo, spesso le case prese in affitto dagli studenti sono in pessime condizioni, prive di riscaldamento e di bassa qualità. La causa principale che determina l’alto numero di affitti in nero è la carenza di strutture apposite, cioè le cosiddette “case dello studente” che dovrebbero essere messe a disposizione dalle Regioni e dai Comuni.
Secondo i dati del Ministero dell’Istruzione, infatti, le regioni in cui si registra il più alto numero di studenti fuori sede sono Lombardia, Lazio, Emilia-Romagna e Veneto, dove il numero dei posti letto a disposizione è stabilmente inferiore rispetto al numero degli studenti che ne fanno richiesta. Tuttavia il problema riguarda anche regioni in cui si registra un numero inferiore di fuori sede, come ad esempio la Calabria: in generale, infatti, quasi in nessun caso il numero dei posti letto disponibili soddisfa la domanda degli studenti.
Studenti alla ricerca di alloggi economici:
L’alternativa inevitabile diventa il ricorso agli alloggi dei privati, pagando l’affitto a proprietari che sfruttano le difficoltà dei giovani per evadere le tasse. Roma e Milano sono le città più care, dove studiare è diventato un lusso nonché un onere economico che non tutti oggi possono permettersi. Osservando i social network abbiamo poi scoperto come i ragazzi tentino di far fronte ai problemi economici relativi agli affitti salati da pagare. Gli studenti stanno ricorrendo infatti al supporto della rete per trovare soluzioni economiche più vantaggiose nella ricerca dell’alloggio.
Su facebook il numero di “gruppi” creati e dedicati agli studenti fuori sede è decisamente notevole. Ogni gruppo conta centinaia di iscritti che si scambiano quotidianamente informazioni per trovare casa, “offrendo” e “cercando” sistemazioni il più economico possibile attraverso i moltissimi annunci costantemente pubblicati sulle relative “bacheche”.
Sempre attraverso i social network, utilizzati moltissimo dai giovani, emergono inoltre le testimonianze di studenti sconfortati alle prese con bollette, difficoltà quotidiane dovute ai costi della spesa alimentare, delle tasse universitarie e dei libri: caratteristiche e fattori che rendono il “fuorisedismo” uno stile di vita più che rappresentativo delle attuali condizioni in cui verte il Paese. Ammirabile è l’impegno con cui i giovani fuori sede portano avanti le loro motivazioni nel voler conseguire un titolo di studio, in vista di posizioni lavorative qualificate.
Se studiare diventa un lusso:
Tuttavia in Italia la meritocrazia è sempre meno un fattore determinante nella stipula di dignitosi contratti lavorativi, come dimostra l’altissimo numero di giovani disoccupati, sottopagati e costretti a trasferirsi all’estero per vedere riconosciuta la propria preparazione professionale.
Per tutte queste ragioni, l’atteggiamento dell’attuale Governo, che continua a mortificare i giovani ignorandone disagi, aspettative e sacrifici, si palesa immancabilmente come uno schiaffo ingiusto e impietoso al futuro: sempre di più un lusso inseguito solo da chi se lo può permettere.