Cosa prevede l’accordo sui rapporti bancari?
Entrando nello specifico, quali sono i punti chiave di questo accoro tra Svizzera e Italia in materia di caduta del segreto bancario? Le novità principali saranno le seguenti:
- La Svizzera non può più opporre il segreto bancario. L’agenzia delle entrate potrà chiedere da subito alle autorità svizzere la posizione di contribuenti italiani sospettati di evasione.
- Il contribuente italiano che aderirà al rientro spontaneo dei capitali, in base alla legge 186/14, non si vedrà contestato dal Fisco le annualità 2005/2009 ma solo dal 2010.
- Accesso delle banche svizzere al mercato italiano e tasse dei lavoratori frontalieri stralciate e rimesse a un futuro accordo tra Italia e Svizzera. Gli oltre 60mila lavoratori di frontiera pagheranno il 70 %delle tasse in Svizzera e il 30% in Italia. L’intesa, relativa a una modifica del trattato tra Svizzera e Italia sulle doppie imposizioni del 1976, rielabora la norma sullo scambio d’informazioni sensibili tra i due paesi, adeguandola agli standard Ocse. Chi ha nascosto capitali in Svizzera potrà mettere in regola spontaneamente le somme detenute illegalmente in territorio elvetico, beneficiando di un regime sanzionatorio alleggerito con la “voluntary disclosure”.
Quando entrerà in vigore l’accordo Italia – Svizzera?
L’accordo di Berna dovrà essere ratificato dai rispettivi parlamenti, quindi superare un referendum svizzero. È possibile che ci vorranno due anni per completare l’iter, ma una volta ratificato l’accordo, il Fisco italiano potrà richiedere alla Svizzera informazioni più complesse, mentre lo scambio automatico d’informazioni tra i due paesi avverrà entro settembre 2018 con riferimento all’anno precedente.
L’accordo è stato incoraggiato dalla legge sul rientro dei capitali entrata in vigore il 1°gennaio scorso, che consente la stipula di un contratto di trasparenza fiscale per tutti quei paesi inseriti nella black list. Una volta firmata l’intesa, il ministro Pier Carlo Padoan ha evidenziato che è stato un passo importante per l’eliminazione dei paradisi fiscali e che ci saranno grandi benefici per la finanza pubblica perché l’accordo pone le condizioni per una maggiore trasparenza finanziaria.
Con riferimento al tema caldo dell’evasione fiscale, il ministro ha ricordato come “Con la crisi del 2008 il G20 ha solo accelerato la lotta all’evasione, che è un tema importante anche all’interno dell’Unione Europea. La situazione sta migliorando”, ha commentato fiducioso alla stampa.